-News for dummies- REFERENDUM LAST MINUTE



di Anna Pittino (5Dlsa ISIS Magrini Marchetti)

Ormai, la tragedia, il disastro, la tanto acclamata fine del mondo predetta dai Maya è imminente! Il 4 dicembre, ci sarà il referendum costituzionale; nel caso in cui non abbiate ancora le idee chiare, con questo articolo tenteremo di riassumere in breve ciò che prevede la riforma, dandovi in breve il parere di chi è a favore del sì (#) e chi del no (#).


1. Superamento bicameralismo paritario
Al momento, al parlamento il potere di camera e senato è uguale, e le leggi in Italia per essere approvate devono superare una sorta di „ping pong“ tra i due organi, per venir approvate. Se il referendum passasse, il Senato perderebbe questo potere.
# In questo modo il governo raggiungerebbe una maggiore stabilità, e si supererebbe l’immobilismo che caratterizza l’approvazione delle leggi al momento. Questa stabilità permetterebbe di superare il continuo alternarsi di governi tecnici (governo a cui si ricorre in situazioni di emergenza).
# In questo modo il potere si concentrerebbe nelle mani della maggioranza in parlamento, poichè con l’Italicum (riforma della legge elettorale) coprirebbe il 55% dei seggi. Le leggi resterebbero bloccate comunque, poichè  le leggi che non incontrassero l’approvazione della maggioranza non verrebbero discusse e resterebbero bloccate alle commissioni.
2. Riduzione del numero di parlamentari
Il senato perderebbe i poteri di cui parlavamo sopra, poichè cambierebbe radicalmente: la sua formazione passerebbe, dai 315 membri più 5 senatori a vita, a 95 membri più 5 eletti dal presidente, il cui mandato dura 7 anni.
# Oltre alla maggiore stabilità che porterebbe questa scelta, si raggiungerebbe un risparmio sostanziale.
# Il senato attualmente copre un ruolo di grande importanza, e questo cambiamento sarebbe solo negativo.
3. Diminuizione dei costi per far funzionare le istituzioni
Con il cambiamento del senato, i senatori non vengono pagati. O meglio, saranno già pagati in quanto saranno 74 consiglieri regionali e 21 sindaci, pertanto riceveranno già il salario che avevano in precedenza.
# Il risparmio raggiungerebbe i 500 milioni di euro, in caso di vittoria del sì.
# Il risparmio stimato dalla Ragioneria dello stato non supera i 58 milioni; il metodo di scelta dei sindaci e consiglieri regionali che diverranno senatori non è abbastanza valido.
4. Soppressione del C.N.E.L.
Il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro è formato da 64 consiglieri. La sua principale funzione finora è stata offrire pareri riguardo alla promulgazione di determinate leggi di interesse regionale.
# Il C.N.E.L. è un organo vecchio, la cui funzione è superata, e la sua eventuale soppressione porterebbe a un notevole risparmio.
# Il C.N.E.L. ricopre una funzione importante, ed è necessario mantenerlo (in verità, sono molte poche le persone a sostenere questa tesi, anche tra chi è a favore del no).
5. Revisione del titolo V della Costituzione
Questa parte della Costituzione definisce quali funzioni sono di competenza dello stato e quali delle regioni. Ciò porterebbe all’eliminazione definitiva delle provincie e ridurrebbe l’autonomia delle regioni (escluse quelle a statuto speciale, che mantengono gli stessi poteri).
# Ciò porterebbe alla diminuizione della corruzione nelle istituzioni regionali, e permetterebbe allo stato di occuparsi di elementi regionali che abbiano un interesse economico nazionale.
# L’eliminazione delle provincie sta già avvenendo, sebbene in maniera meno sensibile. La proposta di legge riformata è poco chiara e necessiterà di ulteriori modifiche nel caso venisse approvata.

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