-News for dummies- LA CONFERENZA DI PARIGI

Una chance per salvare il clima 




di Luca Pellegrini (1Als ISIS Magrini Marchetti)

Dal 30 novembre al 12 dicembre 2015 si è tenuta a Parigi la 21a Conferenza delle Parti dell’UNFCCC (COP21). Essa ha avuto come obiettivo la conclusione di un accordo universalmente vincolante sul clima. L’accordo in questione è stato raggiunto all’unanimità il 12 dicembre, al termine della conferenza, ed è noto come “Accordo di Parigi”.
Per entrare in vigore esso deve venire firmato e ratificato da almeno 55 paesi che insieme rappresentino il 55% delle emissioni di gas serra a livello mondiale. Tale condizione è stata raggiunta il 4 novembre 2016 con la ratifica dell’Unione Europea che ha portato il numero dei Paesi firmatari a 74, i quali complessivamente rappresentano il 58,82% delle emissioni. L’accordo prevede che le nazioni aderenti si impegnino per limitare l’aumento di temperatura a 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali e all’abbattimento completo delle emissioni di gas serra entro il 2050. Ogni nazione è tenuta a fissare degli obiettivi da raggiungere in rapporto alla propria situazione economica e sociale. Per verificare lo stato di avanzamento sono stati fissati dei controlli quinquennali partendo dal periodo 2018-2023. Questi controlli, su richiesta dei Paesi emergenti, Cina in particolare, saranno svolti come autocertificazione dai singoli Stati. Non sono previste sanzioni per i Paesi inadempienti, ma solo un approccio “name and shame”, ossia una lista delle nazioni che non hanno raggiunto gli obiettivi al fine di incoraggiare le stesse a completarli. Secondo molti ambientalisti e climatologi i termini fissati nell’accordo non sono sufficienti, per riuscire a contenere l’aumento di temperatura bisognerebbe attuare un riassorbimento delle emissioni. Questo riassorbimento potrebbe essere compiuto dall’agricoltura e, soprattutto, dalla natura, ma bisognerebbe iniziare già da adesso a limitare l’utilizzo di combustibili fossili. Il mio punto di vista: io ritengo sia possibile salvare il clima ma per farlo è necessario muoversi subito attuando degli interventi in tutto il pianeta; non servono imprese colossali, bastano piccoli gesti quotidiani come prediligere la bicicletta per i tragitti brevi al posto dell’automobile. Chiaramente occorrono anche regole e leggi adeguate per le attività commerciali e industriali. Una soluzione, a mio parere potrebbe essere investire maggiori risorse nelle fonti energetiche rinnovabili, come solare ed eolico. Sono alquanto scettico sui tempi previsti dall’accordo, poiché la quantità di CO2 prodotta ogni anno è enorme, circa 26 miliardi di tonnellate, e di essa solo il 40% viene assorbito dalla natura.

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